Ti ho curata come una cicatrice.
E ora che ritorni, accarezzandola ne sento il dolore correre sotto pelle.
Ti ho voulto bene come ad un simbolo, ad un tatuaggio che la vita ti fa senza scelta.
Ora sei un residuo che non mi levero' mai, un segno di un destino irrealizzato.
Anzi, il contrario del destino:
sei quella scelta che non ho fatto o il segno della battaglia che ho perso.
Che mi ha cambiato in una alternativa tra tante che mi sono inventato.
Quante cose sono passate in questa vita e mi hanno attraversato e scosso a tal punto che certe emozioni umane si sono svuotate e riempite di circostanza per evitarne il pericolo. Non saprei vivere altrimenti.
E tutte queste sono cicatrici che ti accompagnano. Una promessa non mantenuta, una piccola, inutile violenza quotidiana hanno il sapore amaro della abitudine e la solidita' impenetrable della roccia.
Non sfondero' questo vetro. Rimarro' solo dietro di esso.
martedì 13 luglio 2010
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